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solid lava
Lo spazio più grande
interferenze
interferenze
1996
Installazione
Questo lavoro è costituito da superfici e materiali significanti con i quali interagiscono elementi legati a memorie che non hanno necessariamente una collocazione temporale, ma che spesso mettono in risalto l’azione stessa del tempo, come avviene nelle lastre di ferro arrugginito le quali mutano continuamente a causa dell’ossidazione del materiale non trattato, o nelle immagini d’archivio dove la fonte non è facilmente riconoscibile e riconducibile a qualcosa o qualcuno.
lo spazio più grande
cm 210x240
Ciclo Luogo Comune
luogo comune
2009
Fotografie b/n
Dimensioni e supporti variabili
E’ un ciclo di lavori fotografici basati su sguardi ravvicinati, selezioni e scorrimenti su lenzuola, cuscini, corpi, capelli. Lo stato d’incoscienza, di abbandono, di quiete in cui ci ritroviamo una volta addormentati, ci accomuna tutti. Chi ci osserva mentre dormiamo si scopre indagatore che a fatica cerca di carpire e magari rubare un pezzo della nostra intimità, del nostro segreto.
Lo stato di penombra naturale nella camera da letto, luogo dove solitamente sono stati ripresi i soggetti nei momenti di riposo, da un lato rende scomoda la lettura delle immagini, ma dall’altro rende possibile l’individuazione di particolari inattesi. Spostamenti, slittamenti minimi nelle sequenze fotografiche rendono palpabile la sensazione o l’idea di ciò che è e potrebbe non essere più. Ci chiediamo: quanta esistenza c’è in quella frazione di secondo che intercorre tra uno scatto e un altro, come tra un respiro e il suo successivo?
commonplace
2009
Monochrome photography
Variable sizes and media
A cycle of photographs which exploits close looks and selections of sheets, pillows, bodies and hair. The state of unconsciousness, abandonment and quiet which we fall into when we sleep, is an element that unites us all. Anyone watching someone sleeping will find that, however much they may wish to do so, they are unable to capture any part of their intimate, secret being.
The natural penumbra of the bed room, where the subjects were mostly photographed resting, on the one hand makes it harder to read the images, while bringing to light unexpected details on the other. Minimal movements in the photographic sequences make palpable the sensation or idea of what is, and what may no longer be. We ask ourselves: how much existence resides in the moment between frames, between breaths?
The media and sizes are variable, but all designed for printing on canvas, at a width of at least 80 cm.
Ciclo Sul Cuscino
SUL CUSCINO
2009
Fotografie b/n
Stampe digitali su tela
guanciali
Questo lavoro è un’appendice del ciclo “Luogo comune” dove l’attenzione è incentrata in modo ancora più evidente sull’osservazione di una bambina che dorme, e su tutto ciò che ruota attorno alla necessarietà di questo rituale quotidiano, non ultimi i sogni.
on the pillow
2009
Monochrome photography
Digital printing on canvas
Pillows
This work is an adjunct to the cycle “Commonplace”, in which the attention is focused even more clearly on a sleeping child, and everything that surrounds the necessities of this daily ritual – not least of which, our dreams.